Novità per l’SRI nella nuova EPBD

SRI: novità da EPBD e nuova piattaforma valutazione SRI Smart Ready GO

La Direttiva EPBD IV, o Direttiva “Case Green”, accelera la decarbonizzazione degli edifici attraverso una roadmap chiara e introduce un forte impulso all’adozione dello Smart Readiness Indicator (SRI). Questo strumento facilita l’implementazione di tecnologie avanzate, migliorando l’efficienza energetica e rendendo gli edifici più intelligenti. Approfondisci le novità normative riguardo gli SRI, i benefici economici e sociali per il tuo immobile e la nuova piattaforma di valutazione SRI.

Sommario

La Direttiva entrata in Gazzetta Ufficiale a maggio 2024 dà un ruolo sempre maggiore alle tecnologie ICT e IoT, e alle Building Automation Control Systems (BACS), ossia, i sistemi di monitoraggio, controllo e automazione che rendono gli edifici Smart. L’adozione dei BACS contribuisce significativamente alla decarbonizzazione del patrimonio edilizio, migliorando la capacità dell’edificio di gestire la domanda energetica e interagire con la rete elettrica. La nuova EPBD prevede obblighi di installazione di BACS per edifici non residenziali tra il 2024 e il 2029.

L’EPBD, con la diffusione dei BACS e la promozione di edifici solar-ready, aggiorna strumenti fondamentali per la valutazione degli edifici, come l’SRI e l’EPC/APE. Questi strumenti, se utilizzati su larga scala, forniscono dati cruciali sulla condizione degli edifici, supportando la definizione di una piano di di transizione energetica verso la decarbonizzazione entro il 2050.

SRI: nuove tempistiche e obblighi

Il Percorso del'SRI

Lo Smart Readiness Indicator (SRI) valuta la capacità degli edifici di integrare tecnologie smart per ottimizzare il funzionamento, migliorare l’efficienza energetica, il comfort e la risposta alle esigenze degli occupanti e della rete. Basato su un catalogo di servizi Smart-Ready, l’SRI sensibilizza proprietari e occupanti sull’importanza dell’automazione e del monitoraggio, evidenziando i risparmi ottenibili.

Introdotto come schema volontario nel 2018, è regolamentato dai Regolamenti UE 2020/2155 e 2020/2156. Le fasi di prova sono state avviate in diversi Stati membri, supportate da progetti UE come Smart Square, a cui R2M Solution partecipa. La Commissione europea presenterà entro giugno 2026 un rapporto sui risultati delle prove, decidendo entro il 2027 se rendere obbligatorio l’SRI per edifici non residenziali con impianti di potenza superiore a 290 kW.

Dal 31 dicembre 2029, l’obbligo di installare sistemi di automazione sarà esteso agli edifici non residenziali con impianti di potenza superiore a 70 kW. Questi sistemi dovranno:

  • monitorare, registrare, analizzare e regolare il consumo energetico;
  • confrontare l’efficienza energetica e rilevare perdite nei sistemi tecnici, informando i responsabili delle opportunità di miglioramento;
  • comunicare con sistemi interni ed esterni, garantendo interoperabilità con tecnologie diverse;
  • monitorare la qualità degli ambienti interni entro il 29 maggio 2026.


Per gli edifici non residenziali esistenti, l’installazione di controlli automatici d’illuminazione sarà obbligatoria entro il 2027 per impianti superiori a 290 kW e entro il 2029 per quelli superiori a 70 kW. Gli edifici residenziali nuovi o sottoposti a ristrutturazioni importanti dovranno integrare sistemi di monitoraggio dell’efficienza, regolazione dell’energia e risposta a segnali esterni a partire dal 2026, con esenzioni per le abitazioni monofamiliari se i costi superano i benefici.

Gli edifici non residenziali a emissioni zero dovranno disporre di dispositivi per il monitoraggio e la regolazione della qualità dell’aria interna. Per edifici esistenti, tale obbligo si applicherà in caso di ristrutturazioni importanti, se tecnicamente ed economicamente fattibile. Gli Stati membri potranno imporre l’installazione di tali dispositivi anche negli edifici residenziali.

Integrazione dell’SRI con altri strumenti secondo l’EPBD

Nella nuova EPBD, si delinea infatti una futura integrazione dell’SRI all’interno di nuovi o esistenti strumenti per la gestione e la valutazione dell’edificio. 

  • SRI e APE/EPC: descritto nell’Allegato V, i dati dell’APE (Attestato di Prestazione Energetica) supportano l’accuratezza dei pesi del bilancio energetico, ora basato su zone climatiche e prestabiliti su dati statistici. Sarà inoltre d’obbligo inserire la valutazione SRI nell’APE per gli edifici coinvolti. Questo porterà a previsioni migliori nel campo dell’efficienza energetica. 
  • SRI e Level(s): Level(s) sono indicatori per la valutazione ambientale. l’SRI combinato a Level(s) possono offrire informazioni utili sull’uso dei sistemi intelligenti. 
  • SRI e Digital Building Logbook (DBL): Il Fascicolo Digitale del Fabbricato (DBL) funge da repository centralizzato per tutti i dati del fabbricato. L’SRI, come l’APE, farà parte del DBL che sarà una fonte di dati anche per la valutazione SRI, migliorandone le valutazioni.

Benefici e metodologia di calcolo dell’SRI

Gli edifici intelligenti, grazie ai BACS e all’uso di fonti rinnovabili e sistemi di accumulo, offrono numerosi benefici. Si prevede una riduzione delle emissioni di CO2 tra 9 e 30 milioni di tonnellate e un risparmio energetico annuale tra 55 e 219 TWh entro il 2050. Inoltre, un edificio smart migliora il comfort interno, ottimizzando l’aria, l’illuminazione e l’usabilità. Avere una valutazione SRI serve a misurare questi benefici e avere una valutazione economica più precisa del patrimonio immobiliare. 

L’SRI valuta tre funzionalità principali: l’efficienza energetica operativa, l’adattamento alle esigenze degli occupanti e la flessibilità verso la rete energetica. A queste si collegano sette criteri di impatto e nove domini tecnici, che verificano e definiscono la predisposizione dell’edificio rispetto alle funzionalità chiave. 

Complessivamente, vengono analizzati 54 servizi, il cui numero varia in base all’approccio utilizzato: Smart Ready (valutazione del livello di funzionalità) o Smart Possible (inclusione di azioni migliorative). I risultati percentuali sono classificati secondo una scala da A a G, stabilita dal Regolamento Delegato UE.

Dopo aver determinato i servizi presenti in un edificio, viene valutato il rating sulla base di 7 criteri di impatto:

  • risparmio energetico;
  • flessibilità energetica;
  • comfort;
  • convenienza;
  • benessere e salute;
  • manutenzione;
  • informazione per l’utente.

Come effettuare la valutazione SRI – Progetti a supporto

Come menzionato precendemente, il programma LIFE dell’Unione Europea finanzia una serie di progetti per supportare gli Stati in fase di test che sviluppino e forniscano delle piattaforme di formazione e di valutazione SRI. 

Tra queste sicuramente spicca il progetto Smart Square che, tra i suoi obiettivi, ha recentemente lanciato la piattaforma Smart Ready GO!: una piattaforma dove ricevere supporto e poter già iniziare a fare un SRI assessment in pochi click. Smart Ready GO! È uno strumento adatto a certificatori professionisti APE che vogliono allargare il loro servizio all’SRI, sia a comuni propetari di immobili che vogliono fare una prima valutazione dell’intelligenza del loro edificio. 

Un progetto di grande interesse è  inoltre SmarterEPC, finalizzato alla creazione di una piattaforma online, il SmarterEPC Hub, pensata per offrire ai professionisti strumenti dinamici utili alla valutazione combinata di EPC ed SRI. I tool disponibili sulla piattaforma derivano da iniziative sviluppate nell’ambito di programmi come H2020 e LIFE CET, sia passati che in corso. Inoltre, il progetto si propone di elaborare una metodologia che permetta una valutazione integrata tra EPC e SRI.

SRI e APE sono sempre più in sinergia. Se vuoi sapere le novità dell’EPBD riguardo l’APEleggi il nostro approfondimento

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